La nostra storia

La società nasce nel 2005 (con il nome Amianteco, poi cambiato in Ecoeternit), con l'obiettivo di individuare un sito nella Lombardia orientale nel quale realizzare una discarica per smaltire un rifiuto noto con il nome commerciale eternit (identificato con codice europeo rifiuti 17.06.05*).

L'eternit è un conglomerato cementizio nel quale vengono (venivano) annegate fibre di amianto; è stato prodotto e utilizzato (in particolare in edilizia) dai primi del 1900 fino agli anni '90.
Il nome, attribuitogli dal suo “inventore”, fa riferimento alle notevoli caratteristiche di resistenza meccanica e termica (resistenza al fuoco), che ne hanno decretato un notevole successo commerciale per tutto il '900.

La progressiva consapevolezza della pericolosità delle fibre di amianto una volta inalate (mesotelioma e tumore polmonare) e il sempre più diffuso degrado di molte coperture e altre strutture (le fibre di amianto non più “intrappolate” nella matrice cementizia, si diffondono nell'aria) ha comportato l'esigenza, sempre più sentita, di rimuovere le strutture in eternit e confinarle in ambiente controllati (quali la discarica).

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Soluzioni alternative (dissociazioni termiche e altro) non si sono rivelate, per ora, industrialmente ed economicamente affidabili e percorribili. Oggi la produzione di eternit è vietata in Italia e in molti altri paesi, ma la presenza di strutture in eternit è tuttora molto diffusa.

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Consapevoli di questa situazione, della valenza ambientale e delle potenzialità economiche di una iniziativa che consentisse di mettere a dimora definitiva, in condizioni controllate, tale pericoloso materiale, la società Ecoeternit ha valutato opportuno proporre agli Enti competenti di realizzare una discarica controllata, tenuto anche conto della macroscopica disparità tra materiale da rimuovere e disponibilità di siti atti a riceverlo.
Dopo molte valutazioni la scelta è “caduta” su un'area che ospitava una cava, nelle vicinanze della frazione Vighizzolo del Comune di Montichiari (BS), cava che presentava una serie di problematiche che non ne garantivano la completa sicurezza strutturale (stabilità delle scarpate).

Un accordo con il proprietario ha consentito di acquisire la disponibilità dell'area. Il complesso iter autorizzativo iniziato nel 20…. si è concluso nel 2010 con l'ottenimento, previa verifica positiva di VIA, dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA).

I conferimenti, sono iniziati nel gennaio 2012.

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